Sardegna, Monte Oddeu, “A Chent’annos”

“A Chent’annos”

In Sardo “A Chent’annos” è un augurio di buon compleanno, l’equivalente del nostro “100 di questi giorni”. Il 18 Aprile è il compleanno di mia figlia Eva e quindi, avendola aperta in quei giorni, ho voluto dedicargli questa via per augurarle una vita lunga e piena di felicita.

“A Chent’annos” è anche il titolo di una bella canzone dei Tazenda che richiama molti significati e che metto qui sotto se qualcuno vuole leggerla e ascoltarla. Il Supramonte per me è la vera anima della Sardegna e ogni volta amo tornarci per quel misto di selvaggia bellezza e laconica malinconia che trasmette. Si è vicini alla civiltà ma nello stesso tempo ci si sente lontano da tutto. Roccia, profumi, vento, sole e poca gente in giro in questa stagione risveglia in me un po’ di nostalgia delle vacanze passate in questi luoghi per più di 30 anni.

Ho aperto diverse vie nel Supramonte – difficili, facili a spit e trad – ma se torno alla prima via che ho salito nel Lontano 1983 questa è stata proprio sull ‘Oddeu. Ero con Gianpaolo, un amico che ora non c’è più, in due sulla sua moto siamo arrivati sotto la parete dell’Oddeu guidati dal libro di Gogna “Mezzogiorno di Pietra” ; La strada era tutta sterrata a partire dall’Orientale Sarda e sulla parete non esisteva quasi niente se non qualche via mal relazionata. Vagando alla base abbiamo preso una linea che ci ha permesso con il poco materiale che avevamo a disposizione di salire. Dopo diverse ore siamo sbucati in cima all’altopiano senza piantare neanche un chiodo utilizzando solo nuts e clessidre, sulla parete non è rimasta nessuna traccia del nostro passaggio. Il grado non aveva importanza ma ricordo ancora la meraviglia nella parte finale della parete di scoprire ad ogni passaggio appigli che da sotto erano invisibili.

Eccomi qui di nuovo sotto questa parete questa volta c’è Luisa con me… sempre entusiasta di ogni mia proposta, anche se rischia di affrontare difficoltà troppo alte per lei. Dall’ultima Guida di Oviglia sulle vie lunghe avevo individuato un bel corridoio libero tra “la mia Africa” e “la mia Svizzera” ma alcuni muri grigi promettevano alte difficoltà ed ero preoccupato che venisse troppo difficile per lei. Per fortuna, proprio come nell’83, la roccia dell’Oddeu si è rivelata incredibilmente lavorata e in due giornate di scalata siamo saliti per placche e fessure con difficoltà ragionevoli piantando solo 10 fix di protezione in tutta la salita. Il resto si protegge a friends e clessidre e la qualità della roccia e della scalata si può definire eccezionale come d’altronde quasi tutte le vie della parete.

TAZENDA

“A CHENT’ANNOS” No, non e’ un “autoaugurio” per me. E’ un augurio. più vasto, esteso a tutti.

A chent’annos, fizos
In dies de allegria
Ite prenda, ite majia!
Gosande altos disizos A chent’annos, frade
De sa terra mia
Innoe o in nostalghia
Ma in pache e in amistade A chent’annos, mama
Passentzia e soledade
Buttios de serenidade
Ponemila’ in sa prama A chent’annos, vida
Chi cantat intr’a mie
Brujat che ferida
E sonat intr’a mie A chent’annos, coro meu
Ses s’ischintidda de Deus A chent’annos, babbu meu
In calesisiat locu sias
Imbìanos bellas noas
Dae calecoe terra o chelu A chent’annos, anima
Anima, isposa mia
Ite fortuna, ite majia!
Sighimus altas paraulas A chent’annos, melodia
Chi passat intr’a mie
Faghende isolver sa nie
Plena de luche e armonia A chent’annos, vida
Chi cantat intr’a mie
Brujat che ferida
E sonat intr’a mie A chent’annos, coro meu
Ses s’ischintidda de Deus

TRADUZIONE

“A chent’annos, figli, pieni di giorni di allegria. Quale tesoro, quale incantesimo, nel godere di alti e nobili desideri! A cent’anni fratello della mia terra, che tu sia qui (innoe) o lontano da qui (in nostalgia), ma in pace ed in amicizia. A cento anni, madre, che sei “pazienza e solitudine”. Motivi di serenita’ poni nelle mie brame. “A cent’anni Vita,  che risuoni dentro di me, bruci  come una ferita  e vibra in me.. A cent’anni cuore mio , – tu che – sei una scintilla di Dio (ischintidda de deus). A cent’anni, padre mio, in qualunque luogo tu ti trovi. Mandaci delle belle notizie, da qualsiasi Terra o  Cielo. A cent’anni anima..anima  sposa mia. Quale fortuna, quale “malia”..inseguiamo alte parole. A cent’anni, o Melodia, che scorri dentro me, facendo sciogliere la neve, piena di luce e armonia. A cent’anni  Vita, che risuoni dentro di me. A cent’anni,  cuore mio….-tu che- sei una scintilla di Dio” (Tazenda).   *Ciao.

www.youtube.com/watch?v=Mp0D-QkJPVM

Relazione

A Chent’annos

Aperta da Roberto Vigiani e Luisa Siliani  dal 18 al 20 aprile 2015

Sviluppo: 200 m

Difficoltà : R1-S3/I   6c/7a ( 6b obb.)

Materiale: io avevo una serie di Alien dal nero al rosso, una serie di C4 dallo 0.5 al 3.0, una serie di C3, nuts e Kevlar per clessidre.

In posto: soste con catena per le calate + 10 fix di protezione e alcune clessidre fisse che abbiamo lasciato.

Mezze corde o corda da 80m se scendete in doppia

Attaccare tra “la mia Africa” e “La mia Svizzera” nei pressi di una placca con colata nera (nome alla base).

L1 : Salire una placca proteggendosi con friends fino al primo spit visibile a circa 12 metri da terra spostarsi un poco a sx fino allo spit successivo e poi proseguire per placca fino ad uno strapiombino che si supera direttamente e conduce ad una bella fessura che porta fino quasi alla sosta. (40m, 6a+) 2 fix

L2 : Direttamente sopra la sosta per placca fino sotto un tetto che si evita a dx per lame (occhio ad un blocco a sx non siamo riusciti a disgaggiarlo ci voleva il palanchino…è ben incastrato ma è meglio evitarlo). Proseguire per placca appoggiata fino alla sosta successiva alla base di un diedro. ( 35m, 6a) due cordini fissi

L3: Salire il diedro fino al terrazzino al suo termine spostarsi a dx e prender una placca articolata che conduce superando uno strapiombino atletico alla sosta  sotto la “Gran placca” (30m, 5c) due cordini fissi

L4: Salire alcuni metri fino ala base della placca  traversare a sx fino al primo fix e per roccia eccezionale superare tutto il muro fino alla sosta successiva. (30m 6c/7a) 5 fix

L5 : direttamente sopra la sosta per muro verticale con tre fix, ribaltarsi e per placche articolate andare verso sx fino alla comoda sosta. ( 30m 6b/c) 3 fix

L6 : salire per roccia eccezionale per fessurine e lame fino alla fine della parete (35m 6b) un cordino fisso lasciato.

Discesa: possibile in doppia o a piedi come le altre vie dell’Oddeu

Buon arrampicata

Roberto Vigiani



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