Alpi Apuane, Torri di Monzone, “Fixe&Friends”
Fix & Friends
Quel diedrone era li da secoli e tutti quelli che passavano li sotto dicevano “ guarda che linea evidente…chissa come sara la roccia? Il casino è andarlo a prendere, sicuramente la roccia nel bianco non è il massimo!”
Mentre con Piero finivamo la “ Robespierre” dalle soste sbirciavo in continuazione “Il diedrone” e appena scesi abbiamo deciso una giornata di perlustrazione per vedere se veramente era possibile passare sul “muro bianco” iniziale. Aprire una via dal basso scalando in libera è, a mio parere, il massimo dell’abilità che deve avere uno scalatore. Intuito per la linea, esperienza nella chiodatura e nel posizionamento delle protezioni veloci, capacità di scalata a vista e non ultimo una buona dose di coraggio quando le protezioni si mettono distanziate. Chi si lamenta di un chiodo messo male o di una via non troppo pulita dovrebbe provare ad aprire dal basso alle Torri di Monzone e sicuramente capirà che l’avventura della prima salita non ha niente a che vedere con la ripetizione! Il primo tiro di Fix & Friends in apertura era veramente marcio e il grado di impegno richiesto non è stato nemmeno paragonabile agli altri anche se in realtà alla fine , dopo una giornata di disgaggio e spazzolatura, è risultato tecnicamente il più facile.
Casa Vianello e Robespierre sono vie aperte con uno stile plaisir infatti successivamente all’apertura abbiamo aggiunto diversi Fix per renderle fruibili anche a chi non domina il grado distante dagli spit. Allocchio Bacchini e Ciauciciu sono state aperta con soli Fix distanziati (i friends non li avevo neppure portati ) e presentano un carattere più “serio” che richiede morale e livello. Fix & friends presenta Fix distanti più l’uso di protezioni veloci… richiede morale, capacita di lettura dei giusti appigli da seguire e dominio del grado obbligatorio anche su roccia “delicata”.
E’ una via breve ma di soddisfazione su roccia che, dopo due giornate di pulizia appeso alle fisse, definirei “nel complesso buona” e che ha la particolarità di poter essere percorsa anche con la pioggia perché protetta dai grandi strapiombi sommitali ( noi l’abbiamo salita sabato 5 ottobre sotto una pioggia battente ma senza vento!).
Allo stato attuale si presenta ancora un po’ polverosa ma se ripetuta migliorerà senza dubbio, noi abbiamo fatto del nostro meglio per pulirla ma qualche appiglio è ancora da verificare.
Il nome Fix & Friends non è riferito solamente al materiale necessario per la salita ma anche alle giornate passate in amicizia con Piero a piantare dei chiodi su pareti che non regalano nulla a chi non è veramente appassionato!
Relazione.
“Fix & Friends”
Piero Gianfranceschi – Roberto Vigiani ottobre 2013
Sviluppo : 150 metri
Difficoltà massima : 6c+ (obbligatorio 6c)
Impegno/ esposizione : RS4 (spit distanziati con lunghi runout)
Materiale: una serie di camalot dallo 0.3 al 3 una serie di stoppers cordini per alcune clessidre 10 rinvii di cui alcuni lunghi .
Corda consigliata singola da 70 metri più un cordino di rientro da 30 metri per l’ultimo tiro.
NOTA IMPORTANTE PER LA DISCESA : le doppie sono tutti sui 30 metri, per scendere dall’ultimo tiro lasciare il cordino o una delle due mezze corde (se usate queste) collegate alla penultima sosta per garantirvi il rientro ( strapiomba ed è in diagonale!). le altre doppie richiedono di passare alcuni spit in discesa per rientrare .
Accesso: come per Allocchio Bacchini e Jungland poi continuare le corde fisse verso destra fin al grosso leccio che sta alla base della via.
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