Richiodatura: Monte Procinto Via “Confessioni di una Strega”
La richiodatura, accordata con l’apritore Carlo Malerba @ProroRockoutdoor, è stata effettuata Da Roberto Vigiani @ProroRockoutdoor con Enrico Tomasin @apex_ grazie al contributo del @rifugiofortedeimarmi arrampicata. Richiodata in modo estremamente conservativo: alcuni runout che richiedono decisione, passi obbligati protetti da clessidre ciclopiche che come è nel costume locale accoglieranno a braccia aperte i vostri tuffi ma fix inox Kinobi 316L al posto delle vecchie piastrine corrose e soste Vertical Evolution ad anello ortogonale con dadi 316L con blocca filetto. Le vecchie protezioni sono state tutte asportate (alcune con un solo giro di chiave, altre con artifici e grande fatica) e dove possibile i perni sporgenti sono stati otturati con stucco grigio.

Note: “Confessioni” è una via molto bella e atletica sulla Pareste est del Monte Procinto, chioda ta da Carlo Malerba @prorockoutdoor e Federico Schlatter. La via originale proseguirebbe con un ulteriore tiro che supera in A1 il grande tetto soprastante la cengia facendo sosta in comune con la via Gamma e uscendo con l’ultimo tiro di questa. La richiodatura più recente (con alcune modifiche del tracciato, che ha recuperato alcuni tratti dell’adiacente via Ratti) non ha però interessato questo tiro che presenta solo le vecchie protezioni.
Descrizione: Attacco sul margine sinistro della prima grande grotta che si incontra dopo aver oltrepassato il ponticello che immette sul sentiero della cintura (scritta C.S. alla base).
Dislivello: 130 mt
Difficoltà, 6°+\A2: L1 6b, L2 6a+/6b, L3 5c, L4 6b
Discesa: in doppia sulla via, con due calate da S4 e S2. Possibile calata in doppia anche con corda singola da 70 m, tutte le soste sono attrezzate con catena e anello di calata, oppure dalla via ferrata



Un pò di info e un pò storia vi interessano…?
Il Monte Procinto con i suoi 1.177 metri è la struttura rocciosa più caratteristica delle Apuane, dalla forma di un gigantesco “panettone” quadrangolare con pareti che si elevano verticali per 100-150 metri al di sopra di uno zoccolo altrettanto verticale.
Tra lo zoccolo e il torrione vero e proprio corre una cengia circolare, la cosiddetta “cintura” , su cui un comodo sentiero permette di effettuare senza alcuna difficoltà il giro completo delle pareti.
Il Procinto è separato dal più alto monte Nona dalla foce del Procinto, dove un caratteristico ponticello in legno permette di superare un profondo crepaccio, dando così accesso alla Cintura, facilmente raggiungibile in circa 20 minuti dal rifugio Forte dei Marmi all’Alpe della Grotta risalendo il sentiero A. Bruni a tratti intagliato nelle rocciose pendici basali della parete sud-ovest del monte Nona.
Sul lato ovest altri due più piccoli torrioni, la Bimba e il Piccolo Procinto formano l’aerea “Cresta dei Bimbi” .
La prima ascensione del Procinto viene attribuita ad alcuni boscaioli locali nel 1848; la prima salita alpinistica è di A. Bruni e C. Dinelli con le guide E. Bertozzi , E. e G. Vangelisti il 17/11/1879 dal versante sud dove nel 1893 a cura della sezione CAI di Firenze fu inaugurata la via ferrata con tanto di gradini scolpiti, nella roccia, a cui un tempo si accedeva tramite una scala mobile in legno che veniva appoggiata alla parete dalle guide “Gherardi” i “Custodi” del Procinto, previo il pagamento di un pedaggio: la prima via ferrata d’Italia.